Lume Rosso (art. 19)

Disegno personale di G. Fontanella ph: Il Piccolo CANTO
Lume Rosso
Il mio grande errore
non è stato darti alla luce,
ma non aver avuto il coraggio
di sentire la tua voce.
I soldi li lasci sempre lì, in quel cassetto,
come faccio io a pretendere rispetto?
Non ti ho mai conosciuto fino in fondo
e nessuno ti conosce in questo mondo,
la tua maschera è sconcia anche per me
Ma questa “vita” ha scelto te.
E quando,
Di speranza quel barlume
s’accende rosso in quel lume
Non importa in quanto tempo sgorga
la rabbia che l’incompreso sfoga,
se fa in fretta il dolore è più veloce
Come fai a sostenere questa croce…?
Forse è mia e non l’accetto
Perché è il tipico preconcetto.
Tu mi abbagli, e in tua presenza
Capisco cosa ha fatto la mia assenza.
E adesso che la nostra sinfonia è muta
Siamo solo un padre ed una prostituta,
non ti giudico per questo
Io ti amo lo stesso.
E se un giorno sarò forte
ti strapperò dal fisico la morte
chè tu viva il tuo dolce amore
ed io e te non portassimo rancore.
Ti saluto piccolina con un ricordo:
Il tuo orsacchiotto lo chiamavi “sordo”
Non rispondeva alle domande
Neanche quando diventavi grande
Son stato orso anche io e me ne pento,
se solo tu sapessi il mio tormento.
Piccolina non tremare
Il tempo passa
e tu non puoi più aspettare
Il tuo orso sordo è qui per questo
e riesce a sentirti adesso.
Bacio le tue lacrime in silenzio
ascolto il tuo io
come l’ ubriaco e il suo assenzio
Troppa vita sprecata
Ma non è ancora perduta…..
Piccollina, il tuo orso muto
non perderà di te più un minuto.
Il Piccolo CANTO A.
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